Corpo | Autoritratti | Healing through nudity

Partiamo da una premessa. Preferisco di gran lunga stare dietro l’obiettivo. 

Ho però scoperto, tempo fa, che questo tipo di fotografia mi aiutava in molti modi. Mi permetteva di sperimentare liberamente, certo, dato che ero l’unica persona coinvolta. Ma soprattutto, stare contemporaneamente dietro e davanti all’obiettivo, mi permetteva di vedere me stessa con occhi diversi, senza giudicarmi per ogni minimo “difetto”.

Ho scelto il corpo nudo perché è sacro, vulnerabile eppure forte. Soprattutto, è vero.

Non c’è ricerca di perfezione, né modifiche estreme.

Continuo a sperimentare su me stessa, ma non nego che mi piacerebbe, un giorno, fotografare anche altri.

Disperazione.
Il mondo da cui scappi / ce l’hai tatuato addosso


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