Non solo Asana

Come ho fatto pace con l’ansia grazie allo yoga

L’ansia è la proiezione della mente al futuro. Lo yoga ti porta nel momento presente.

L’ansia è stata una mia compagna di vita per lunghissimo tempo. In certi periodi proprio mi paralizzava, e per molto tempo mi sono nascosta e rifugiata nella mia “comfort zone” per evitare che mi venisse a trovare.

Ora ne soffro molto meno, e devo ringraziare soprattutto lo yoga.

Il mio primo approccio, in realtà, è stato solo alla parte puramente fisica della pratica (le Asana, o posizioni) ma già lì ho cominciato a vederne i benefici: quelli più “ovvi”, ossia fisici, come un aumento della flessibilità e della forza, e l’alleviarsi di alcuni dolori che spesso avevo (schiena, spalle, collo…tutte conseguenze di ore alla scrivania con una postura non ottimale). Ma proprio dai progressi fisici sono derivati anche i primi progressi mentali: respiravo meglio e facevo respiri più profondi, quindi ero generalmente un po’ più calma del solito; ogni volta che raggiungevo una posizione che mi sembrava impossibile, mi sentivo quasi invincibile – in fondo ci ero arrivata solo grazie al mio duro lavoro e alla voglia di non mollare; dovendo a volte stare a lungo in una posizione per me difficile, ho scoperto in me una forza mentale che non pensavo di avere, e ho scoperto che anche quel tipo di forza si può allenare e sviluppare. Col tempo, ho incontrato anche limiti che sembrano tuttora insormontabili: ci sono posizioni che il mio corpo probabilmente non riuscirà mai a fare, o di cui ho ancora paura dopo anni di pratica; da queste ho imparato a godermi il viaggio, più che la destinazione finale (vale a dire, a godermi il lavoro senza pensare alla posizione da raggiungere) e ad accettare i miei limiti.

Pian piano, sono arrivata a scoprire, conoscere e studiare anche tutte le altre componenti dello yoga, quelle che lo differenziano da qualsiasi disciplina sportiva (ricordiamolo, le posizioni sono solo una piccolissima parte di ciò che viene chiamato Yoga). Ho imparato tecniche di respirazione diverse, che possono aiutare a rilassarsi, o a concentrarsi, ma anche a darci energia se ne abbiamo bisogno. Ho imparato (se devo essere onesta, sto tuttora imparando) a sedermi ad occhi chiusi ad osservare la mia mente e tutti i pensieri che la occupano. Sto imparando a lasciare andare quei pensieri anche solo per dieci minuti al giorno, ma soprattutto ad osservarli senza giudizio; finché me ne sto lì, seduta e ad occhi chiusi, mi concentro sul momento presente, e pian piano sto imparando a portare quella presenza mentale anche in altri aspetti della mia vita.

Ma la cosa più importante che ho imparato, la cosa senza la quale forse non sarei riuscita ad andare avanti nel mio percorso, è la consapevolezza. La consapevolezza di me stessa – di ciò che sono in grado di fare e anche dei miei limiti; la capacità di capire se quei limiti possono essere superati, o se è il caso di chiedere aiuto. La consapevolezza di ciò che mi circonda, e soprattutto di ciò che voglio che mi circondi – e quindi la voglia di circondarmi di persone che mi ispirano, mi sostengono, e che mi permettono di fare lo stesso per loro.

Credo che già queste cose mi abbiano portato a cambiare la mia vita, e soprattutto il mio atteggiamento verso di essa, abbastanza da veder diminuire sensibilmente le mie crisi d’ansia. E quando l’ansia torna a bussare alla mia porta, lo yoga mi ha dato gli strumenti per capirla ed eventualmente combatterla: capirla, perché a volte l’ansia è qualcosa di buono. E quindi la ascolto, cerco di capire cosa vuole dirmi. Se le sue motivazioni sono valide, e vuole impedirmi di fare qualcosa che non mi farà bene, posso decidere di ascoltarla. Ma se non ha valide motivazioni, o decido che non voglio o non posso ascoltarla, allora posso mettere in atto le tecniche che ho imparato. Mi concentro sul respiro, pratico un pranayama particolare, srotolo il tappetino e pratico asana, in modo da uscire dalla mente per un po’, ed entrare nel corpo.

Lo yoga mi ha cambiato la vita, perché ha cambiato la persona che ero. Mi ha mostrato che posso essere molto più forte di quanto non immaginassi, e mi ha insegnato a guardare alla vita con più calma, a fermarmi a riflettere prima di reagire o di farmi prendere dalle emozioni, e mi ha così permesso di vedere questa vita con più ottimismo. Questo non significa che non veda più le cose brutte, che liquidi gli eventi poco piacevoli senza dare loro importanza. No, la falsa positività non fa per me. Riconosco il brutto quando lo vedo, ma invece di lamentarmi o sentirmi sopraffatta, cerco di capire se c’è qualcosa che posso fare per migliorare la situazione. Che si tratti di me, o di altre persone, o di situazioni che riguardano il mondo intero, credo davvero che tutti possiamo fare qualcosa. L’ho sempre creduto, in realtà, ma ora so che anche io ho le capacità per fare qualcosa.

La prima cosa che ho deciso di fare è stato insegnare yoga, proprio perché mi ha aiutata così tanto. Voglio trasmettere le mie conoscenze anche ad altri, sperando che anche loro ci trovino il cambiamento di cui hanno bisogno. Voglio continuare a studiare e a migliorarmi, perché questo è un percorso che dura una vita, e io sono appena all’inizio.

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